PD sotto attacco
COMUNICATO STAMPA
Su PAGINE DEMOCRATICHE (periodico d’informazione del Partito Democratico), distribuito in questi giorni a migliaia di famiglie faentine, leggiamo che: “i Democratici faentini rilevano che in questa campagna vengono utilizzati contenuti che sembrano mutuare molti degli argomenti strumentalmente usati in questi anni dal centrodestra faentino per attaccare le giunte De Giovanni e Casadio e le politiche territoriali economiche e sociali attuate nella Regione Emilia Romagna e in Provincia di Ravenna”. Da tale affermazione si evince chiaramente che nonostante le molte commemorazioni, le parole spese per ricordare Enrico De Giovanni, il “pensiero e lo stile” di Enrico non sono stati del tutto compresi e messi in pratica dai vertici del PD o meglio, il suo ideale e modello di far politica viene travisato a dovere per sostenere unicamente LUCA DE TOLLIS quando in realtà i candidati sono due (DE TOLLIS e MALPEZZI)
Riteniamo dunque necessario ribadire alcuni punti del pensiero di Enrico che egli stesso vorrebbe fossero ben chiari:
- Enrico si sarebbe battuto sino all’ultimo (anche a costo di dover far molti passi indietro) per mantenere unito il Partito e l’intero Centro Sinistra ed avrebbe fatto il possibile per evitare di giungere ad una situazione “conflittuale” come quella attuale che nulla porta al PARTITO e che nulla porterà all’intero CENTRO SINISTRA. Enrico avrebbe voluto un Partito che, stando sopra le parti e nel rispetto delle regole definite dallo Statuto di partito, avesse dato uguali possibilità ai due candidati alle PRIMARIE. L’elettorato del Centro Sinistra avrebbe quindi espresso in totale libertà ed in pieno spirito democratico, la propria preferenza sulla base di una competizione leale, onesta e seria come i due candidati, MALPEZZI e DE TOLLIS, meritavano di avere e ricevere.
Purtroppo, come ben sappiamo, le regole dello Statuto sono state interpretate ad arte dalla stessa dirigenza di Partito per favorire il candidato DE TOLLIS.
- ENRICO, dunque non avrebbe mai permesso né accettato che una parte degli elettori del PD, (coloro che in questi anni hanno espresso costantemente il loro voto per il PD, contro una Destra sempre piu’ forte), venissero di fatto ESCLUSI o ALLONTANATI dallo stesso PARTITO. La Dirigenza PD, dovrebbe fare, molta attenzione sul fatto che Malpezzi esprime una parte consistente di tale elettorato, che è il suo e nostro elettorato. Voler considerare Malpezzi come il nemico del PD o supporre chissà quali congetture siano elaborate dallo stesso e dai suoi sostenitori (leggiamo attentamente le ultime frasi riportate da PAGINE DEMOCRATICHE: “Il partito democratico si batte e si batterà con tutte le proprie forze e con la massima determinazione per evitare che dietro lo schermo delle primarie si produca un’operazione politica di tutt’altra natura” ) è un errore storico della dirigenza PD attuale di scarsissima lungimiranza, che per contro, dovrebbe unire i suoi elettori. Enrico avrebbe quindi chiesto in modo chiaro e limpido, come era nel suo modo, alla stessa direzione attuale del PD cosa volesse esattamente fare: “il PD vuole tornare indietro di 30 anni con gli stessi schemi e metodi, o DEVE PROSEGUIRE NEL CAMMINO D’ UNIONE DI TUTTE LE FORZE DI CENTRO SINISTRA?”.
In sostanza, dunque, PATTI CHIARI, AMICIZIA LUNGA.
Da quanto fatto in questi ultimi mesi dalla Dirigenza PD, pare che la prima opzione sia quella
predominante (tornare indietro di 30 anni).
- Enrico avrebbe considerato la fortissima CRISI OCCUPAZIONE che ha colpito Faenza in modo
particolare, come un fattore di preoccupazione personale. Per aiutare i disoccupati, i cassa
integrati, i precari della Città di Faenza e tutte le loro Famiglie, NON AVREBBE ESITATO a TAGLIARE
COSTI E SPESE VARIE dal Bilancio Comunale per sostenere i faentini in questo momento di
EMERGENZA OCCUPAZIONALE.
Malpezzi ha dichiarato da mesi la sua forte preoccupazione su tale SITUAZIONE DI EMERGENZA e
dunque non riscontro personalmente elementi di contrapposizione nel programma di Malpezzi alla
Giunta De Giovanni. Tale preoccupazione è stata espressa di recente anche dallo stesso DE TOLLIS
e dunque, per par condicio anche DE TOLLIS dovrebbe mutuare degli argomenti di Destra contro le
GIUNTE DE GIOVANNI e CASADIO?
Sul tema Sanità/Sociale ed Ospedale Civile, la Regione Emilia Romagna sta facendo il possibile per ricevere
risorse dal Governo Berlusconi che di contro, taglia in modo indiscriminato le spese SANITARIE e SOCIALI.
Questa è la vera preoccupazione che i dirigenti del PD faentino dovrebbero avere, così come Malpezzi va
dicendo e sostenendo nel suo programma.
Quanto scritto su Pagine Democratiche ma in particolare quanto elaborato e dichiarato dalla Dirigenza PD
in questa campagna elettorale delle Primarie di Centro Sinistra, dimostra dunque una scarsa visione
politica ed incapacità di ascolto e dialogo con il suo elettorato e tutti i faentini.
La stessa posizione presa dal nuovo coordinatore del PD faentino, Savino Dalmonte, sta a dimostrare che
ha ben poco appreso dello stile di Enrico, stile che ho cercato di trasmettergli e comunicargli in questi
cinque anni di segreteria al mio fianco in Regione.
Nonostante ciò, c è ancora tempo (poco a dire il vero) per ricucire uno strappo, impostato e solamente
voluto, dalla dirigenza PD.
Un segnale in tale direzione sarebbe un gesto POLITICO di altissimo livello, che tutti gli ISCRITTI ed ELETTORI
del PD in cuor loro, riteniamo di poter affermare, vorrebbero vedere.
Anna Dapporto De Giovanni
Davide De Giovanni
Il Partito Democratico di Faenza è costretto ad esprimere tutto il suo
sconcerto e la sua amarezza per il comunicato della signora Anna Maria Dapporto
apparso ieri sui giornali in cui viene attaccato il PD faentino e il suo
coordinatore comunale Savino Dalmonte in merito alle scelte fatte in occasione
delle primarie del 13 dicembre.
È utile e necessario evitare la personalizzazione dello scontro, in quanto
non aiuta certamente alla ricomposizione delle parti e di un clima civile dopo
l'esito delle primarie e ci rammarichiamo del fatto che in questa occasione ciò
non sia avvenuto.
Dal primo giorno di campagna nessun dirigente comunale del PD ha mai
attaccato personalmente né Malpezzi né alcuna persona che lo abbia sostenuto,
mantenendo quello stile e correttezza che serviranno a ricomporre le divisioni
dopo il 13. Riteniamo poi che la storia politica di Enrico De Giovanni sia un
patrimonio comune di tutti i democratici faentini: il volerla riservare ad una
sola parte è del tutto in contraddizione rispetto alla sua testimonianza e ne
limita il valore.
Il PD faentino è compatto a sostegno del coordinatore Savino Dalmonte, che
sta svolgendo con competenza, passione, lungimiranza e generosità il suo ruolo
di guida del partito e di gestione di decisioni che sono state e continuano a
essere sempre collegiali e condivise.
LA SEGRETERIA DEL PARTITO DEMOCRATICO DI FAENZA