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- CRONACA
Commenti di circostanza, ma chiusura ineludibile Ed adesso che il FAC è stato finalmente tagliato in città quasi tutti si comportano come i colleghi di Fantozzi (quando, salito sul palco, proclamò Per me la corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!): "Novantadue minuti di applausi!!!" . Tutti lo pensavano ma in pochi lo dicevano per rimanere "politicamente corretti"
Veniamo, oggi, anche a scoprire qualche numero reale di quanto costava effettivamente questa kermesse: il Sindaco ha ieri confessato che tra soldi diretti e sponsorizzazioni l'edizione di maggio 2011 è venuta comunque a costare, nel pieno della crisi, 100.000 euro. Soldi ben spesi se avessero avuto un ritorno economico per la città, ma siccome è stato sotto gli occhi di tutti l'assoluto insuccesso in termini di presenze forestiere, lo si può definire tranquillamente uno spreco che per fortuna alla fine è stato tagliato. Vale anche la pena leggere il pungente articolo di Francesco Zucchini dedicato all'argomento (La Voce del 12 ottobre) FAC è GAME OVER E' finita!. Il Comune ci ha messo oltre un anno per capirlo ma alla fine il Festival dell'Arte Contemporanea non si farà più (perlomeno a Faenza). Parrebbe essere stata la dirigenza del MIC a far saltare i ponti con la società che organizzava un'iniziativa su cui piovevano critiche da tutte le parti, fatto sta che comunque sia è arrivato l'addio degli organizzatori alla nostra città. Ci siamo quindi tolti un peso economico non indifferente che potrà essere tranquillamente rimpiazzato con altre iniziative che otterranno bel altri riscontri di pubblico ed interesse cittadino. Qui sotto l'integrale comunicato stampa, sfogliando il resto del sito troverete invece i "risultati" che tale iniziativa portava. "Il festival dell'arte Contemporanea non si svolgerà più a Faenza. La decisione è il risultato del confronto concluso nei giorni scorsi tra il festival e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Faenza: non esistono le condizioni territoriali per realizzare la prossima edizione del festival e per sostenere l'impegno necessario al percorso di sviluppo che questo progetto culturale, così come è stato pensato e progettato, richiede, tanto sul piano locale, che su quello nazionale e internazionale. Il festival, nonostante questo, non si ferma, e continuerà la sua attività cresciuta nel corso di tutto l'anno, negli appuntamenti internazionali dell'arte e della creatività, attraverso il web e la community Cyou, composta da 500 ragazzi in tutta l'Italia. Mentre è in corso la ricerca di un nuovo territorio in grado di ospitare il festival, condividendo il suo laboratorio sull'arte e la creatività contemporanea, l'organizzazione, con Alberto Masacci e lo staff di goodwill, composto da Maddalena Bonicelli, Cecilia Conti, Martina Malaisi, Giulia Mocenigo e Santa Nastro, e la direzione scientifica, composta da Carlos Basualdo, Angela Vettese, Pier Luigi Sacco, rivolgono il loro più sentito grazie alla città di Faenza che ha partecipato, sostenuto e contribuito a far nascere il festival, e ad accrescere il suo posizionamento e la sua unicità sul piano internazionale. Proprio grazie a questo successo, Faenza aveva ottenuto uno spazio nel calendario degli appuntamenti dell'arte globale, innovando la sua identità e portando su di essa nuova attenzione e curiosità. Il festival, nato nel 2008, dopo un anno di studio e di lavoro nell'ambito del progetto del distretto culturale di Faenza, nel corso delle sue quattro edizioni – l'ultima a Faenza nel maggio 2011 – ha portato sul territorio oltre 500 protagonisti del sistema dell'arte internazionale, nell'ambito di 200 appuntamenti e altrettanti eventi collaterali, raccogliendo attorno al progetto una rete di 500 giovani in tutta l'Italia. In questi quattro anni Faenza non ha solo ospitato il festival, ma si è posta come una città laboratorio, riconosciuta nel mondo, per la sua partecipazione attiva al progetto. La stessa crescita degli eventi collaterali è una dimostrazione della maturazione della parte più creativa del territorio. Il ringraziamento va alla Faenza che ha creduto e si è messa in gioco generosamente, alla passione dello staff dell'Assessorato alla Cultura, agli attori del mondo culturale, di quello economico e imprenditoriale, ai giovani, agli organi di informazione locale che si sono aperti al confronto con le espressioni più innovative della cultura contemporanea, dimostrando con forza le potenzialità che l'identità locale può cogliere nello scenario globale. Questa Faenza ha conquistato un posto nel cuore e nella mente del sistema dell'arte contemporanea e ha scritto una pagina della sua storia. Il suo percorso è diventato un caso di studio a livello europeo e un punto di riferimento di una rete più ampia sul contemporaneo a livello regionale, di cui si erano aperte le prospettive proprio a Faenza la scorsa estate. La grande preoccupazione è che oggi la città non perda, insieme al festival, tutto l'investimento e l'impegno indirizzato verso questa prospettiva. L'augurio è che quindi Faenza rimanga una città aperta al nuovo, con tutti gli spazi, i progetti, le relazioni che sono nate e sono cresciute in questi anni, stimolate da questa grande sfida. Goodwill, Bologna " |
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Il FAC svoltosi in un clima di totale disarmo Nonostante un cielo assolutamente perfetto, il Festival dell'Arte Contemporanea ha raccolto i soliti pochi intimi nella 3 giorni in cui si è svolto a Faenza. Conferenze con una ventina di persone e convegni che per partecipazione erano simili a chiacchierate al bar tra amici, sono il solito menù che fa gridare allo scandalo chi ricorda le tante risorse faentine perse per questa kermesse che può in buona sostanza essere considerata uno spreco. Quante migliori iniziative culturali potevano organizzarsi con lo stesso budget rastrellato per il FAC (risorse pubbliche del MIC e sponsorizzazione locali)? ma poi le cose sono andate ancora peggio: sabato mattina -foto sotto- ad ascoltare Achille Bonito Oliva di fronte al MIC (su un viale Baccarini per l'occasione interamente bloccato al traffico) erano poche persone mentre ad esempio piazza Nenni straboccava di gente per la Festa della Polizia; al Sarti platea desolatamente semivuota come testimonia l'immagine ripresa dal sito ufficiale della manifestazione Insomma il dato numerico della partecipazione di pubblico è a dir poco sconfortante. Il coinvolgimento della città più che minimo e se parliamo di ritorno in termini di risonanza viaggiamo davvero verso lo zero assoluto: Google news ha rilevato 4 (quattro!!!) notizie pubblicate su giornali e siti che riguardano Faenza ed il resoconto del Festival dal 20 maggio in poi. Nessuna importante testata nazionale ha seguito l'evento (se togliamo il Carlino che era però partner dell'iniziativa). |
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AGLI "INSOLVENTI" DEL FAC MIGLIAIA DI EURO, NEPPURE PIU' UN CENTESIMO PER CONFRONTI DI AUTUNNO Il prof. Everardo Minardi (della Società di Cooperativa di cultura popolare) rileva: "Il Comune non darà un centesimo di euro alla cooperativa per la organizzazione della 20^ edizione dei CONFRONTI DI AUTUNNO, che saranno tenuti nel prossimo ottobre, una iniziativa che viene prodotta da 20 anni con costi ridicoli rispetto al Festival dell'Arte Contemporanea. Per celebrare il ventennale dei “Confronti di autunno”, che hanno riempito il Teatro comunale Masini, la sala del Consiglio comunale, la sala della Fiera e la sala della BCC, neanche un centesimo di euro. Evviva la cultura!!!"
CLAMOROSE RIVELAZIONI
FAC una vergogna! Riceve i soldi dal Comune poi non paga alberghi, ristoranti ed imprese faentine E questa volta non esistono più alibi: se anche si dovesse fare il Festival dell'Arte Contemporanea a Faenza, sicuramente dalla città non deve uscire più un centesimo in favore degli "organizzatori" di Goodwill. Goodwill, (definita la "fortunata" aggiudicataria di una convenzione con il Comune di Faenza che per il 2010 gli ha erogato 100.000 euro senza gara alcuna) sta già presentando in giro per l'Italia l'edizione 2011 del FAC.
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Interviene il sindaco Malpezzi E' sceso direttamente in campo il Sindaco per parlare di FAC. L'iniziativa non sarà più realizzata con la partnership dal Comune, ma avrà invece un aiuto diretto del Museo delle Ceramiche da cui quindi questo Festival dipenderà. Il timore è che l'iniziativa esca dalla porta per rientrare dalla finestra: il MIC è un'istituzione tutt'altro che florida, che sopravvive solo grazie al milione e mezzo di euro che tutti gli anni il Comune gli devolve. Se dal punto di vista "artistico" l'idea è anche lineare, sotto l'aspetto economico insorgono quindi ancor più dubbi di prima. Questo comunque il comunicato ufficiale "Il Museo Internazionale delle Ceramiche rafforza la sua apertura alle espressioni artistiche contemporanee. Il punto di partenza è una vera e propria alleanza con il festival dell'arte Contemporanea. L'annuncio non avviene solo in vista della quarta edizione “Forms of collecting/Forme della committenza”, che si svolgerà a Faenza dal 20 al 22 maggio prossimi, portando in città i protagonisti della committenza e del collezionismo dell'arte di oggi, ma per dare vita a un continuo scambio di idee, progettualità, relazioni, rivolto ad offrire al territorio nuove occasioni per confrontarsi con le espressioni della creatività contemporanea. Soddisfatto dell'intesa il Sindaco Giovanni Malpezzi. “Ho sempre pensato che il festival dell'arte Contemporanea fosse un'esperienza da ripensare e riprogettare – dichiara il Sindaco – affinchè si andasse nella direzione di un maggior coinvolgimento del tessuto culturale della nostra città, partendo dai suoi principali Istituti. L'accordo, che vede il passaggio della partnership con il festival, dal Comune al Museo Internazionale delle Ceramiche – prosegue Malpezzi – mi sembra una scelta logica e opportuna. L'obiettivo è lavorare insieme per valorizzare il connubio tra la forte identità della città legata alla sua tradizione ceramica, da sempre fattore di confronto con l'arte di tutto il mondo, e il suo nuovo posizionamento internazionale, conseguito anche grazie al festival dell'arte Contemporanea. Secondariamente, in un momento di sacrificio per tutti, l'accordo consentirà un altro importante obiettivo: la notevole riduzione dei costi, puntando sulla capacità del FAC di attrarre nuove risorse private.” “Vogliamo che il nostro Museo colga pienamente le sfide della contemporaneità – è invece il commento di Pier Antonio Rivola – nell'ambito di un percorso che abbiamo voluto intraprendere anche con la nomina del nuovo direttore Claudia Casali, per valorizzare pienamente questo patrimonio che appartiene alla città. Riteniamo – prosegue il Presidente del MIC – che il festival dell'arte Contemporanea, che già costituisce per Faenza uno stimolo per ripensare la sua identità culturale, sia l'interlocutore naturale per compiere questo percorso e una grande opportunità da cogliere. Crediamo che questa partnership, che unisce due eccellenze del territorio, con un maggiore coinvolgimento dell' associazionismo faentino, possa contribuire al rilancio di Faenza come città d'arte e di cultura nel mondo” I punti della collaborazione prevedono l'attivazione di nuove sinergie per contribuire a rendere il Museo uno spazio vivo, sempre più aperto all'innovazione e alle nuove generazioni. Per questo motivo sono in programma iniziative congiunte, cicli di conferenze, eventi rivolti a fornire a tutti i cittadini nuove occasioni per vivere un grande patrimonio della città e a riscoprirlo in chiave contemporanea. Oltre a un sempre più intenso scambio con l'esterno, particolare attenzione sarà rivolta al coinvolgimento delle associazioni, degli operatori culturali e dei talenti emergenti della città, all'insegna di una crescente rete di collaborazione sul fronte del contemporaneo. " Stop ai finanziamenti comunali a Goodwill
UFFICIALE: l'Italia dei Valori chiede l'azzeramento dei contributi diretti al FAC Anche la componente faentina dell'Italia dei Valori, che sostiene la maggioranza di Giovanni Malpezzi, si fa partecipe del malcontento che serpeggia in città suI costi a carico della comunità dirottate agli organizzatori del FAC (e quindi sottratte ad altre destinazioni di carattere culturale o, in questa fase, sociale). In un lungo comunicato, che trovate integralmente nella versione full del sito, l'IdV pur auspicando che la manifestazione si continui a fare chiede espressamente l'azzeramento dei contributi pubblici diretti agli organizzatori del Festival dell'Arte Contemporanea limitando l'intervento manfredo alla mera concessione di spazi e logistica. Questa la posizione ufficiale del partito espressa dal coordinatore comunale Davide Zagonara: L'esito del sondaggio tra i faentini - I COMMENTI
Ultima sul FAC Anche il consigliere Gilberto Bucci, capogruppo Consiliare de “La tua Faenza-UDC” (foto), non si sottrae al dibattito sul Festival dell'Arte Contemporanea con un proprio comunicato, che riportiamo integralmente evidenziando una frase che è forse la miglior analisi che si possa stilare sulla manifestazione: "Ritorna come un boomerang il dibattito sull'opportunità o meno di svolgere il FAC (Festival dell'Arte Contemporanea) nella città di Faenza. Un'idea che ho da anni definito “balzana” per i modi, gli scopi, gli intendimenti ed i costi. Vedo che sta finalmente crescendo in città la piena consapevolezza di quanto affermato da sempre: una manifestazione inutile di nessun interesse per quasi tutti i faentini, se non per una ristrettissima cerchia, che ironicamente definisco “sinistra caviale e champagne”. Oggi vediamo il prodigarsi a difendere l'indifendibile ed a proporre l'improponibile il prode Assessore Isola, folgorato sulla via di Bologna dall'inderogabile necessità di ammannire per i faentini un'altra serie di palle rosse del C, a corredo di cene esclusive, di manifestazioni deserte, di saccenti discorsi proposti da relatori lautamente ricompensati (che altrove forniscono collaborazioni pressoché gratuite) e che nessuno ascolta. Il riproporre, con ostinazione ed enfasi degna di miglior causa, formule messe a regime dalla precedente Amministrazione, contrasta poi palesemente con le promesse e le aspettative di rinnovamento delle azioni amministrative che la nuova Giunta ha proposto ai faentini e su cui ha avuto il consenso elettorale. I faentini perché dovrebbero essere tanto ingrati da non capire la fortuna di venire a contatto con tanta sapienza? Una motivazione la conosco anch'io: da circa un anno vengono negati contributi a molte associazioni culturali, sportive, musicali, di volontariato, ecc. con la motivazione dei forti tagli di bilancio costringendo al lumicino iniziative culturali e musicali, nate a Faenza, volute ed apprezzate dai faentini. Ci si chiede pertanto il motivo di sostenere iniziative come il FAC, realizzato da personaggi estranei alla vita culturale della città, che non è di interesse alcuno per quasi tutti i faentini, costoso in termini di finanziamento pubblico e di sponsor che andrebbero dirottati verso iniziative culturali più consone alla città. Un aspetto ulteriore è l'esclusione tassativa della ceramica dal FAC. E' una mortificazione inaccettabile per la città delle ceramiche, come non è accettabile, intelligente ed attuale l'ostracismo verso il contemporaneo ceramico visto che nel mondo artisti di fama internazionale hanno utilizzato ed utilizzano questo materiale apprezzato dal collezionismo più illuminato. Ed a proposito del tema 2011 sul collezionismo del contemporaneo sicuramente avulso dalla realtà faentina per cifre investite e tradizione, va fatta una considerazione: non è che per non dimostrarsi “provinciali” cadiamo nel provincialismo più smaccato tentando di sembrare quello che non siamo? Partendo quindi dal presupposto che oggi la volontà di agire in maniera sobria nella gestione della cosa pubblica è una necessità inderogabile per tutti, affermo che se i sacrifici vengono chiesti a tutti devono valere per tutti e non solo per qualcuno. Interrogo pertanto l'Amministrazione Comunale per conoscere le cifre esatte messe a preventivo per l'eventuale realizzazione del FAC 2011: - affinché valuti l'opportunità di soprassedere alla realizzazione, considerata l'incongruenza tra costi (alti) ed effetti (nulli sull'indotto faentino) che danno la definizione di spreco inutile perfettamente calzante; - affinché riconsideri la politica culturale partendo dall'esistente sul territorio." Anche il PD interviene (ma non dice cosa voglia fare della kermesse dei 'bolognesi'....)
Non manca la voce del PD sulle "spese per la cultura", ma oggettivamente usa tutt'altro che chiarezza nell'esprimere la propria posizione sul FAC, argomento che è al centro della discussione politica, delle discussioni nei bar, dei titoli dei giornali: lo vogliono, lo cassano? Sotto il comunicato integrale: In una settimana tutta la politica contro il FAC Il PDL tramite la sua massima esponente cittadina, Raffaella Ridolfi, chiede spiegazioni ed anche la Lista Civica "Fatti Sentire" non si sottrae alla 'questione' politica che tiene banco a Faenza ed interviene chiedendo giuste spiegazioni all'amministrazione comunale.
Anche PDL e "Fatti Sentire" si fanno interpreti del malcontento crescente in città e chiedono lumi. Queste interrogazioni verranno discusse nei prossimi Consigli Comunali ed in tale occasione Isola e/o Malpezzi (coloro che materialmente tengono in mano la cassa comunale, i "nostri" soldi) dovranno per forza dare quei chiarimenti su quelle che sono le loro intenzioni sui soldi al FAC. Non è improbabile che anche i restanti altri partiti presenti in consiglio (UDC, IdV, PD) facciano sapere nei prossimi giorni la propria posizione su questo sperpero. La Lega Nord chiede spiegazioni sull'evento che i faentini taglierebbero volentieri Monti all'attacco del FAC: "Per quali motivi si fa anche nel 2011?" Il Festival di Arte Contemporanea (FAC) è di nuovo nel mirino della Lega Nord, come si può leggere nell'interpellanza che il Consigliere Monti ha depositato e qui sotto riportiamo integralmente. Nel frattempo il ns. sondaggio sul FAC evidenzia come 3 navigatori su 4 non vogliano più che le risorse pubbliche foraggino questa iniziativa e si sprecano i commenti. Insieme per cambiare: "Ancora tutto da decidere, no a fughe in avanti" Ed anche la lista del Sindaco 'Insieme per cambiare' interviene chiedendo di "ripensare" la manifestazione ed al tempo stesso lancia stilettate al vicesindaco.
Il Comunicato: "In questi giorni sta crescendo in città il dibattito sulla riproposizione nel 2011 del Festival dell'Arte Contemporanea, già presentato pubblicamente in sedi prestigiose senza però che ancora sia stato deciso quali saranno gli orientamenti della nostra Amministrazione Comunale a proposito del tipo di sostegno che verrà dato ad esso. Come “Insieme Per Cambiare” crediamo necessario dare un contributo utile alla riflessione su un tema di non secondaria importanza. Prima di una qualsiasi valutazione di merito, crediamo necessario non dimenticare la difficoltà, tutt'altro che virtuale e tutt'altro che terminata, del momento che stiamo vivendo, in cui persino le più elementari trincee del welfare (come l'assistenza alle disabilità gravi) rischiano di non poter più essere difese. In questo quadro, sacrifici si richiedono a tutti ed occorre procedere per priorità: è impensabile che eventi economicamente assai onerosi possano sfuggire a questa logica. Non è nemmeno necessario entrare nel merito della validità o meno del FAC in sè, questione, in generale, su cui è impossibile mettere tutti d'accordo, per capire che il quadro complessivo ne impone obbligatoriamente il ripensamento. “Ripensamento” non fa solo rima con “azzeramento”. Il sindaco aveva detto pubblicamente in campagna elettorale che il costo per il Festival dell'Arte Contemporanea a carico dell'Amministrazione Comunale era eccessivo e che era indispensabile rivedere la sua integrazione col tessuto culturale faentino. Questa è stata intesa da alcuni come una chiusura pregiudiziale o come disinteresse alle tematiche della “contemporaneità” o addirittura della cultura in generale. Ma è vero esattamente il contrario. Il tema qui è se per Faenza questo sia il progetto più giusto e adatto alla sua crescita culturale. Esso non è solo un evento che si aggiunge agli altri in una città che può permetterselo, nel qual caso la decisione sarebbe molto più semplice. Il FAC, inevitabilmente, comprime altre iniziative, perchè il posto per tutti, purtroppo, non c'è. La cautela di Giovanni Malpezzi aveva esattamente questo significato: prima di finanziarlo nuovamente ragioniamoci, che non vuol dire “il FAC non s'ha da fare”. Un tema così dirimente richiede, inoltre, la massima collegialità. Crediamo che la sintonia e il coordinamento all'interno delle forze politiche che sostengono Giovanni Malpezzi dovrebbe essere, su argomenti come questo, totale. Non sarebbe certamente auspicabile se il Festival dell'Arte Contemporanea si trasformasse da progetto culturale in una vetrina di visibilità per questo o quello, un trampolino da difendere a ogni costo che tutto giustifica, comprese le fughe in avanti, che il sindaco, ne siamo certi, lascia volentieri ad altri. Crediamo che il FAC debba essere maggiormente armonizzato con lo stile di politica culturale che una città come Faenza, con la sua storia e le sue risorse (sia materiali che immateriali) può e deve promuovere. Uno stile in cui alla necessaria sobrietà e ricerca di essenzialità imposta dalla contingenza, si deve unire l'altrettanto imprescindibile considerazione di quanto è già presente nel territorio, a cominciare dalle sue principali istituzioni, quali il Museo internazionale delle Ceramiche e il mondo della produzione culturale e artistica della città. Crediamo, come tanti faentini, che questo progetto in passato abbia sofferto di un eccesso di autoreferenzialità, risultando un evento di nicchia per addetti ai lavori. Auspichiamo che questa tendenza passata possa essere contemperata con una imprescindibile riflessione sulle ricadute del progetto sul territorio, integrandolo fortemente con le altre istituzioni culturali della nostra città. Insieme Per Cambiare" Palesi le accuse allo"sponsor" del FAC, l'assessore Massimo Isola, reo di "fughe in avanti" con le dichiarazioni pubbliche qui sotto dettagliatamente riportate.
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Numeri gonfiati e costi: ancora sul Festival dell'Arte Contemporanea Dobbiamo tornare sul Festival dell’Arte Contemporanea i cui responsabili ci hanno inviato una “piccata” missiva che qui sotto riportiamo integralmente con pari spazio e grandezza. “Spett.le redazione di Faenzanet Alcuni passi non fanno secondo noi che confermare un’abitudine dei responsabili del festival che abbiamo già sottolineato ossia quella di “gonfiare” i dati in maniera abnorme. Una verifica facilissima la potete fare direttamente dal vostro PC: leggiamo “il FAC ha una presenza sul web di quasi 1 milione di pagine su Google”. Provate voi ad aprire Google ed a inserire tra virgolette la frase “festival arte contemporanea”, vi risulterà una frazione del milione sbandierato (noi abbiamo provato qualche giorno fa ed abbiamo raccolto 44.500 risultati e meno della metà se correliamo anche la parola "Faenza"). Leggiamo anche che "il FAC ha ottenuto una rassegna stampa con un valore economico calcolato in 9 milioni di euro" cifra che secondo noi non ha la minima attinenza con la realtà: per dare un termine di paragone valutate come ad esempio l'intera campagna della "Crodino, l'analcolico biondo che fa impazzire il mondo" noto in tutta Italia con il suo Gorilla, ha avuto un costo complessivo di 6,5 milioni di euro. Il FAC ha avuto superiore copertura mediatica? Ognuno perfezioni le proprie valutazioni, soprattutto sull'effettività delle 20.000 presenze dichiarate all'evento di Faenza. Concludendo è bene ricordare anche ai responsabili del FAC che in Italia è ancora libero il diritto di critica, a maggior ragione quando ci sono in gioco i soldi dei cittadini. Permane quindi il nostro auspicio che la nuova Amministrazione Comunale non rinnovi la convenzione con il FAC tagliando totalmente i fondi pubblici. Troncare i finanziamenti manfredi non vuol dire proibire il FAC: liberissimi gli organizzatori di realizzare comunque l'edizione 2011 ma attingendo a risorse proprie senza gravare ulteriormente sulle disastrate casse municipali. |
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Totalmente mancato il grande pubblico al Festival dell'Arte Contemporanea Si è rivelato decisamente un flop di pubblico l'edizione 2010 del FAC. Nonostante il fiume di denaro pubblico investito sull'iniziativa è stato praticamente irrilevante il ritorno economico per la città. Pochissimi infatti gli spettatori/turisti che sono venuti in città appositamente per il Festival con i ristoranti che non solo non hanno incrementato le presenze ma, complici le giornate di sole che hanno portato tanti clienti manfredi finalmente al mare, sono stati addirittura inferiori al solito i pasti consumati. Anche il via vai per la città era composto quasi esclusivamente da faentini. |
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Ed il Sindaco preannuncia la chiusura del rubinetto (come da promesse) Nella "Voce" di domenica un ampio articolo ha affrontato nuovamente il problema FAC. Si riporta ad esempio il contributo di 100.000 euro che il Comune di Faenza -precedente gestione- ha dato ad una società di Bologna per organizzarlo, oltre alle interrogazioni che dall'opposizione si alzano all'unisono con molta parte della città. Il caso ha voluto che nella stessa giornata l'ufficio stampa del Comune raccontasse del bando pubblico per la vendita dell'ex scuola di Cosina: base d'asta (sempre che si ottengano dato che 2 aste precedenti sono andate deserte) 145.000 euro. 100.000 euro al Festival dell'Arte Contemporanea invece che per usi sociali Si scopre ora che in febbraio mentre migliaia di faentini erano in difficoltà economiche, la Giunta Casadio un mese prima di abbandonare le poltrone, ha liquidato 100.000 euro di consulenze per il Festival dell'Arte Contemporanea (di cui fra un mese ci dovrebbe essere l'ultima edizione a "spese" della città). Davvero uno spreco a favore della contestatissima manifestazione planata su Faenza non si sa da dove. L'attuale Sindaco punto' il dito contro il FAC, il suo sperpero di denaro pubblico e la sua fondamentale inutilità per i faentini con forti spese (a carico del cittadino) e scarsissima resa senza sostanzialmente coinvolgere la città ed il suo tessuto economico. Grande enfasi mediatica, ma poche presenze nemmeno paragonabili ad altri eventi di prestigio (Argillà, Mei, Palio, Enologica, Nott de Biso' ecc. ) E ieri ha destato preoccupazione in un'ìntervista su La Voce, il pensiero dell'Assessore alla Cultura (il casolano Massimo Isola), che invece che annunciare il de prufundis per questo costoso carrozzone ha parlato di un "Festival all'anno della svolta". |