Faenzanet@yahoo.it - CRONACA


Commenti di circostanza, ma chiusura ineludibile
Faenzanet, visto com'era andata, l'aveva preannunciato già il giorno dopo la chiusura dell'ultima edizione

Ed adesso che il FAC è stato finalmente tagliato in città quasi tutti si comportano come i colleghi di Fantozzi (quando, salito sul palco, proclamò Per me la corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!): "Novantadue minuti di applausi!!!" . Tutti lo pensavano ma in pochi lo dicevano per rimanere "politicamente corretti"

Veniamo, oggi, anche a scoprire qualche numero reale di quanto costava effettivamente questa kermesse: il Sindaco ha ieri confessato che tra soldi diretti e sponsorizzazioni l'edizione di maggio 2011 è venuta comunque a costare, nel pieno della crisi, 100.000 euro. Soldi ben spesi se avessero avuto un ritorno economico per la città, ma siccome è stato sotto gli occhi di tutti l'assoluto insuccesso in termini di presenze forestiere, lo si può definire tranquillamente uno spreco che per fortuna alla fine è stato tagliato.

Vale anche la pena leggere il pungente articolo di Francesco Zucchini dedicato all'argomento (La Voce del 12 ottobre)


FAC è GAME OVER
Ci siamo finalmente liberati di un'iniziativa costosa e che ha lasciato quasi nulla alla città

E' finita!. Il Comune ci ha messo oltre un anno per capirlo ma alla fine il Festival dell'Arte Contemporanea non si farà più (perlomeno a Faenza). Parrebbe essere stata la dirigenza del MIC a far saltare i ponti con la società che organizzava un'iniziativa su cui piovevano critiche da tutte le parti, fatto sta che comunque sia è arrivato l'addio degli organizzatori alla nostra città. Ci siamo quindi tolti un peso economico non indifferente che potrà essere tranquillamente rimpiazzato con altre iniziative che otterranno bel altri riscontri di pubblico ed interesse cittadino. Qui sotto l'integrale comunicato stampa, sfogliando il resto del sito troverete invece i "risultati" che tale iniziativa portava.

"Il festival dell'arte Contemporanea non si svolgerà più a Faenza. La decisione è il risultato del confronto concluso nei giorni scorsi tra il festival e l'Assessorato alla Cultura del Comune di Faenza: non esistono le condizioni territoriali per realizzare la prossima edizione del festival e per sostenere l'impegno necessario al percorso di sviluppo che questo progetto culturale, così come è stato pensato e progettato, richiede, tanto sul piano locale, che su quello nazionale e internazionale. Il festival, nonostante questo, non si ferma, e continuerà la sua attività cresciuta nel corso di tutto l'anno, negli appuntamenti internazionali dell'arte e della creatività, attraverso il web e la community Cyou, composta da 500 ragazzi in tutta l'Italia. Mentre è in corso la ricerca di un nuovo territorio in grado di ospitare il festival, condividendo il suo laboratorio sull'arte e la creatività contemporanea, l'organizzazione, con Alberto Masacci e lo staff di goodwill, composto da Maddalena Bonicelli, Cecilia Conti, Martina Malaisi, Giulia Mocenigo e Santa Nastro, e la direzione scientifica, composta da Carlos Basualdo, Angela Vettese, Pier Luigi Sacco, rivolgono il loro più sentito grazie alla città di Faenza che ha partecipato, sostenuto e contribuito a far nascere il festival, e ad accrescere il suo posizionamento e la sua unicità sul piano internazionale. Proprio grazie a questo successo, Faenza aveva ottenuto uno spazio nel calendario degli appuntamenti dell'arte globale, innovando la sua identità e portando su di essa nuova attenzione e curiosità. Il festival, nato nel 2008, dopo un anno di studio e di lavoro nell'ambito del progetto del distretto culturale di Faenza, nel corso delle sue quattro edizioni – l'ultima a Faenza nel maggio 2011 – ha portato sul territorio oltre 500 protagonisti del sistema dell'arte internazionale, nell'ambito di 200 appuntamenti e altrettanti eventi collaterali, raccogliendo attorno al progetto una rete di 500 giovani in tutta l'Italia. In questi quattro anni Faenza non ha solo ospitato il festival, ma si è posta come una città laboratorio, riconosciuta nel mondo, per la sua partecipazione attiva al progetto. La stessa crescita degli eventi collaterali è una dimostrazione della maturazione della parte più creativa del territorio. Il ringraziamento va alla Faenza che ha creduto e si è messa in gioco generosamente, alla passione dello staff dell'Assessorato alla Cultura, agli attori del mondo culturale, di quello economico e imprenditoriale, ai giovani, agli organi di informazione locale che si sono aperti al confronto con le espressioni più innovative della cultura contemporanea, dimostrando con forza le potenzialità che l'identità locale può cogliere nello scenario globale. Questa Faenza ha conquistato un posto nel cuore e nella mente del sistema dell'arte contemporanea e ha scritto una pagina della sua storia. Il suo percorso è diventato un caso di studio a livello europeo e un punto di riferimento di una rete più ampia sul contemporaneo a livello regionale, di cui si erano aperte le prospettive proprio a Faenza la scorsa estate. La grande preoccupazione è che oggi la città non perda, insieme al festival, tutto l'investimento e l'impegno indirizzato verso questa prospettiva. L'augurio è che quindi Faenza rimanga una città aperta al nuovo, con tutti gli spazi, i progetti, le relazioni che sono nate e sono cresciute in questi anni, stimolate da questa grande sfida. Goodwill, Bologna "

Il FAC svoltosi in un clima di totale disarmo
Festival addio, non ci mancherai

Nonostante un cielo assolutamente perfetto, il Festival dell'Arte Contemporanea ha raccolto i soliti pochi intimi nella 3 giorni in cui si è svolto a Faenza. Conferenze con una ventina di persone e convegni che per partecipazione erano simili a chiacchierate al bar tra amici, sono il solito menù che fa gridare allo scandalo chi ricorda le tante risorse faentine perse per questa kermesse che può in buona sostanza essere considerata uno spreco. Quante migliori iniziative culturali potevano organizzarsi con lo stesso budget rastrellato per il FAC (risorse pubbliche del MIC e sponsorizzazione locali)?
Le immagini sono di un'eloquenza assoluta: il confronto tra le foto ufficiali del FAC riprese alle inaugurazioni 2010 e 2011 mostra subito come la debacle sia scattata già dal momento clou

ma poi le cose sono andate ancora peggio: sabato mattina -foto sotto- ad ascoltare Achille Bonito Oliva di fronte al MIC (su un viale Baccarini per l'occasione interamente bloccato al traffico) erano poche persone mentre ad esempio piazza Nenni straboccava di gente per la Festa della Polizia;

al Sarti platea desolatamente semivuota come testimonia l'immagine ripresa dal sito ufficiale della manifestazione

Insomma il dato numerico della partecipazione di pubblico è a dir poco sconfortante. Il coinvolgimento della città più che minimo e se parliamo di ritorno in termini di risonanza viaggiamo davvero verso lo zero assoluto: Google news ha rilevato 4 (quattro!!!) notizie pubblicate su giornali e siti che riguardano Faenza ed il resoconto del Festival dal 20 maggio in poi. Nessuna importante testata nazionale ha seguito l'evento (se togliamo il Carlino che era però partner dell'iniziativa).

C'è ancora da chiedersi perchè questa eredità del passato debba essere cancellata dalla lista dei beneficiari delle risorse economiche manfrede?

AGLI "INSOLVENTI" DEL FAC MIGLIAIA DI EURO, NEPPURE PIU' UN CENTESIMO PER CONFRONTI DI AUTUNNO

Il prof. Everardo Minardi (della Società di Cooperativa di cultura popolare) rileva: "Il Comune non darà un centesimo di euro alla cooperativa per la organizzazione della 20^ edizione dei CONFRONTI DI AUTUNNO, che saranno tenuti nel prossimo ottobre, una iniziativa che viene prodotta da 20 anni con costi ridicoli rispetto al Festival dell'Arte Contemporanea. Per celebrare il ventennale dei “Confronti di autunno”, che hanno riempito il Teatro comunale Masini, la sala del Consiglio comunale, la sala della Fiera e la sala della BCC, neanche un centesimo di euro. Evviva la cultura!!!"

Un po' di buon senso, voi che fareste?
Provate ad immedesimarvi nella situazione. Pensate di dover ospitare una bella festa di compleanno per i vostri bambini e per non sfigurare vi affidate ad un organizzatore da un'altra città. Quest'anno però venite avvicinati dal pasticcere sotto casa che vi dice che ancora non è stato pagato per la bella torta preparata l'anno scorso, dal vostro salumiere che ancora deve essere saldato per i tramezzini, dal barista amico che non ha ricevuto nulla per bibite e vini che vi portò. Chi sarebbe così sprovveduto da affidare ancora l'organizzazione della sua festa ad un simile personaggio e comunque chi lo farebbe ancora senza prima pretendere quantomeno che tutto il pregresso fosse immediatamente saldato, giacchè voi lo pagaste ancor prima del compleanno 2010 ??? Possiamo pretendere come cittadini di essere considerati persone irreprensibili, gente che non lascia debiti al pasticcere, salumiere e barista sotto casa per le nostre feste??


CLAMOROSE RIVELAZIONI
FAC una vergogna!
Riceve i soldi dal Comune poi non paga alberghi, ristoranti ed imprese faentine

E questa volta non esistono più alibi: se anche si dovesse fare il Festival dell'Arte Contemporanea a Faenza, sicuramente dalla città non deve uscire più un centesimo in favore degli "organizzatori" di Goodwill.
Una clamorosa rivelazione ha sconquassato la discussione sull'opportunità o meno di ripetere e/o finanziare il FAC: si è infatti scoperto che numerosi alberghi, ristoranti ed imprese faentine non hanno percepito ancora quanto di loro spettanza per le camere, i pasti, i servizi effettuati nel maggio scorso per il FAC 2010. A rivelarlo il consigliere Mauro Monti della Lega Nord che ha raccontato come a lui si siano rivolti già molti creditori che avanzano da avere da Goodwill srl una cifra "tra i 40 e 50 mila Euro": nel video che trovate sotto potete sentire i dettagli dell'incredibile vicenda.
Si tenga presente che questi dati numerici sono solo la somma di coloro che hanno manifestato al consigliere i propri crediti, non essendo improbabile che possano esistere altri che ancora devono ricevere il saldo di proprie fatture.
E quello che colpisce è anche l'aspetto simbolico. Tutti ricorderanno le "palle rosse" che svettavano su Faenza: tali strutture erano state posate da una ditta faentina (di Reda) che per quel lavoro non ha ancora percepito un euro ed ha già fatto un decreto ingiuntivo contro Goodwill srl per essere pagata.

Goodwill, (definita la "fortunata" aggiudicataria di una convenzione con il Comune di Faenza che per il 2010 gli ha erogato 100.000 euro senza gara alcuna) sta già presentando in giro per l'Italia l'edizione 2011 del FAC.
Ora risulterebbe a Monti che gli Assessori e "forse il SIndaco" già dall'anno scorso fossero a conoscenza della morosità di Goodwill verso imprese faentine. Tale aspetto è sicuramente da accertare ma se rispondesse a realtà sarebbe ANCOR PIU' CLAMOROSO: sapendo dell'insolvenza di Goodwill almeno da dicembre 2010 come hanno potuto accettare di CONTINUARE ad affidare a questa ditta bolognese che ancora deve pagare i fornitori manfredi l'organizzazione di tale kermesse?

PUNTURE DI SPILLO - La tempistica poi è clamorosa. Proprio mentre ieri in Consiglio Comunale veniva pubblicamente denunciata l'insolvenza di Goodwill, a Roma l'Assessore alla Cultura Massimo Isola faceva il "testimonial" per gli stessi alla presentazione al MAXXI (a proposito chi ha pagato la trasferta, sempre noi contribuenti?)

VIDEO- Il Consigliere Monti denuncia: "Goodwill srl insolvente"

L'esito del sondaggio tra i faentini - I COMMENTI
Una marea di NO ai contributi per il FAC

Interviene il sindaco Malpezzi
Il FAC esce dalla porta del Comune (per rientrare dalla finestra...)

E' sceso direttamente in campo il Sindaco per parlare di FAC. L'iniziativa non sarà più realizzata con la partnership dal Comune, ma avrà invece un aiuto diretto del Museo delle Ceramiche da cui quindi questo Festival dipenderà. Il timore è che l'iniziativa esca dalla porta per rientrare dalla finestra: il MIC è un'istituzione tutt'altro che florida, che sopravvive solo grazie al milione e mezzo di euro che tutti gli anni il Comune gli devolve. Se dal punto di vista "artistico" l'idea è anche lineare, sotto l'aspetto economico insorgono quindi ancor più dubbi di prima.

Questo comunque il comunicato ufficiale "Il Museo Internazionale delle Ceramiche rafforza la sua apertura alle espressioni artistiche contemporanee. Il punto di partenza è una vera e propria alleanza con il festival dell'arte Contemporanea. L'annuncio non avviene solo in vista della quarta edizione “Forms of collecting/Forme della committenza”, che si svolgerà a Faenza dal 20 al 22 maggio prossimi, portando in città i protagonisti della committenza e del collezionismo dell'arte di oggi, ma per dare vita a un continuo scambio di idee, progettualità, relazioni, rivolto ad offrire al territorio nuove occasioni per confrontarsi con le espressioni della creatività contemporanea. Soddisfatto dell'intesa il Sindaco Giovanni Malpezzi. “Ho sempre pensato che il festival dell'arte Contemporanea fosse un'esperienza da ripensare e riprogettare – dichiara il Sindaco – affinchè si andasse nella direzione di un maggior coinvolgimento del tessuto culturale della nostra città, partendo dai suoi principali Istituti. L'accordo, che vede il passaggio della partnership con il festival, dal Comune al Museo Internazionale delle Ceramiche – prosegue Malpezzi – mi sembra una scelta logica e opportuna. L'obiettivo è lavorare insieme per valorizzare il connubio tra la forte identità della città legata alla sua tradizione ceramica, da sempre fattore di confronto con l'arte di tutto il mondo, e il suo nuovo posizionamento internazionale, conseguito anche grazie al festival dell'arte Contemporanea. Secondariamente, in un momento di sacrificio per tutti, l'accordo consentirà un altro importante obiettivo: la notevole riduzione dei costi, puntando sulla capacità del FAC di attrarre nuove risorse private.” “Vogliamo che il nostro Museo colga pienamente le sfide della contemporaneità – è invece il commento di Pier Antonio Rivola – nell'ambito di un percorso che abbiamo voluto intraprendere anche con la nomina del nuovo direttore Claudia Casali, per valorizzare pienamente questo patrimonio che appartiene alla città. Riteniamo – prosegue il Presidente del MIC – che il festival dell'arte Contemporanea, che già costituisce per Faenza uno stimolo per ripensare la sua identità culturale, sia l'interlocutore naturale per compiere questo percorso e una grande opportunità da cogliere. Crediamo che questa partnership, che unisce due eccellenze del territorio, con un maggiore coinvolgimento dell' associazionismo faentino, possa contribuire al rilancio di Faenza come città d'arte e di cultura nel mondo” I punti della collaborazione prevedono l'attivazione di nuove sinergie per contribuire a rendere il Museo uno spazio vivo, sempre più aperto all'innovazione e alle nuove generazioni. Per questo motivo sono in programma iniziative congiunte, cicli di conferenze, eventi rivolti a fornire a tutti i cittadini nuove occasioni per vivere un grande patrimonio della città e a riscoprirlo in chiave contemporanea. Oltre a un sempre più intenso scambio con l'esterno, particolare attenzione sarà rivolta al coinvolgimento delle associazioni, degli operatori culturali e dei talenti emergenti della città, all'insegna di una crescente rete di collaborazione sul fronte del contemporaneo. "


Stop ai finanziamenti comunali a Goodwill
UFFICIALE: l'Italia dei Valori chiede l'azzeramento dei contributi diretti al FAC

Anche la componente faentina dell'Italia dei Valori, che sostiene la maggioranza di Giovanni Malpezzi, si fa partecipe del malcontento che serpeggia in città suI costi a carico della comunità dirottate agli organizzatori del FAC (e quindi sottratte ad altre destinazioni di carattere culturale o, in questa fase, sociale). In un lungo comunicato, che trovate integralmente nella versione full del sito, l'IdV pur auspicando che la manifestazione si continui a fare chiede espressamente l'azzeramento dei contributi pubblici diretti agli organizzatori del Festival dell'Arte Contemporanea limitando l'intervento manfredo alla mera concessione di spazi e logistica. Questa la posizione ufficiale del partito espressa dal coordinatore comunale Davide Zagonara:
"In periodo di scelte difficili a livello economico, seguendo la linea della sobrietà che è uno degli elementi fondanti dell’IDV, auspichiamo che si possa riuscire nell’intento di permettere la realizzazione del FAC pur riducendo l’impegno economico a carico dei cittadini, LIMITANDOSI a fornire strutture e supporto logistico/organizzativo locale, dimostrando come si possa salvaguardare l’impegno in un campo importante come la cultura ottimizzando le risorse a disposizione."


L'esito del sondaggio tra i faentini - I COMMENTI
Una marea di NO ai contributi per il FAC


Ultima sul FAC
Dal consigliere Bucci un'analisi ineccepibile

Anche il consigliere Gilberto Bucci, capogruppo Consiliare de “La tua Faenza-UDC” (foto), non si sottrae al dibattito sul Festival dell'Arte Contemporanea con un proprio comunicato, che riportiamo integralmente evidenziando una frase che è forse la miglior analisi che si possa stilare sulla manifestazione:

"Ritorna come un boomerang il dibattito sull'opportunità o meno di svolgere il FAC (Festival dell'Arte Contemporanea) nella città di Faenza. Un'idea che ho da anni definito “balzana” per i modi, gli scopi, gli intendimenti ed i costi. Vedo che sta finalmente crescendo in città la piena consapevolezza di quanto affermato da sempre: una manifestazione inutile di nessun interesse per quasi tutti i faentini, se non per una ristrettissima cerchia, che ironicamente definisco “sinistra caviale e champagne”.

Oggi vediamo il prodigarsi a difendere l'indifendibile ed a proporre l'improponibile il prode Assessore Isola, folgorato sulla via di Bologna dall'inderogabile necessità di ammannire per i faentini un'altra serie di palle rosse del C, a corredo di cene esclusive, di manifestazioni deserte, di saccenti discorsi proposti da relatori lautamente ricompensati (che altrove forniscono collaborazioni pressoché gratuite) e che nessuno ascolta. Il riproporre, con ostinazione ed enfasi degna di miglior causa, formule messe a regime dalla precedente Amministrazione, contrasta poi palesemente con le promesse e le aspettative di rinnovamento delle azioni amministrative che la nuova Giunta ha proposto ai faentini e su cui ha avuto il consenso elettorale. I faentini perché dovrebbero essere tanto ingrati da non capire la fortuna di venire a contatto con tanta sapienza? Una motivazione la conosco anch'io: da circa un anno vengono negati contributi a molte associazioni culturali, sportive, musicali, di volontariato, ecc. con la motivazione dei forti tagli di bilancio costringendo al lumicino iniziative culturali e musicali, nate a Faenza, volute ed apprezzate dai faentini. Ci si chiede pertanto il motivo di sostenere iniziative come il FAC, realizzato da personaggi estranei alla vita culturale della città, che non è di interesse alcuno per quasi tutti i faentini, costoso in termini di finanziamento pubblico e di sponsor che andrebbero dirottati verso iniziative culturali più consone alla città.

Un aspetto ulteriore è l'esclusione tassativa della ceramica dal FAC. E' una mortificazione inaccettabile per la città delle ceramiche, come non è accettabile, intelligente ed attuale l'ostracismo verso il contemporaneo ceramico visto che nel mondo artisti di fama internazionale hanno utilizzato ed utilizzano questo materiale apprezzato dal collezionismo più illuminato. Ed a proposito del tema 2011 sul collezionismo del contemporaneo sicuramente avulso dalla realtà faentina per cifre investite e tradizione, va fatta una considerazione: non è che per non dimostrarsi “provinciali” cadiamo nel provincialismo più smaccato tentando di sembrare quello che non siamo? Partendo quindi dal presupposto che oggi la volontà di agire in maniera sobria nella gestione della cosa pubblica è una necessità inderogabile per tutti, affermo che se i sacrifici vengono chiesti a tutti devono valere per tutti e non solo per qualcuno. Interrogo pertanto l'Amministrazione Comunale per conoscere le cifre esatte messe a preventivo per l'eventuale realizzazione del FAC 2011: - affinché valuti l'opportunità di soprassedere alla realizzazione, considerata l'incongruenza tra costi (alti) ed effetti (nulli sull'indotto faentino) che danno la definizione di spreco inutile perfettamente calzante; - affinché riconsideri la politica culturale partendo dall'esistente sul territorio."


Anche il PD interviene (ma non dice cosa voglia fare della kermesse dei 'bolognesi'....)

Non manca la voce del PD sulle "spese per la cultura", ma oggettivamente usa tutt'altro che chiarezza nell'esprimere la propria posizione sul FAC, argomento che è al centro della discussione politica, delle discussioni nei bar, dei titoli dei giornali: lo vogliono, lo cassano? Sotto il comunicato integrale:
"A seguito delle numerose dichiarazioni e prese di posizioni espresse negli ultimi giorni a proposito degli investimenti nel settore cultura del Comune di Faenza, Donatella Callegari, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, dichiara: «Faenza deve intercettare la cultura, deve saper cogliere le opportunità offerte dalle relazioni nazionali ed internazionali che manifestazioni come Argillà, MEI, FAC, MIC possono dare alla città. Il sindaco in questi mesi non ha mai nascosto le difficoltà che si presenteranno nell' impostazione del bilancio 2011, che vede le entrate diminuire complessivamente e le uscite aumentare, come avviene per effetto delle dinamiche economiche. Questo però non può significare azzerare le risorse che proiettano Faenza su un piano nazionale e internazionale. Rimane comunque un punto fermo per questa Amministrazione il mantenimento dei servizi essenziali per i cittadini». Simona Sangiorgi, presidente della Commissione Cultura del Partito Democratico di Faenza, aggiunge: «La cultura non può essere considerata solo un peso, occorre aprirsi fare rete, ma soprattutto offrire spazio di relazione per i giovani»".


In una settimana tutta la politica contro il FAC
PDL e "Fatti Sentire" chiedono trasparenza e spiegazioni !

Il PDL tramite la sua massima esponente cittadina, Raffaella Ridolfi, chiede spiegazioni ed anche la Lista Civica "Fatti Sentire" non si sottrae alla 'questione' politica che tiene banco a Faenza ed interviene chiedendo giuste spiegazioni all'amministrazione comunale.
E chiariamo che non si tratta di una discussione accademica sui massimi sistemi, ma si parla di concretezza, di soldi faentini. Tanti, dato che oltre ai 100.000 euro che direttamente vanno come contributo agli organizzatori, ci sono anche i proventi degli sponsor "faentini" le cui risorse ricadrebbero su altre iniziative culturali faentine se non dovessero invece prendere la strada di Bologna. Ecco sotto i testi integrali della puntuali interrogazioni che sono state poste dai consiglieri comunali faentini:

Premesso che: sembra ormai scontato il ripetersi del FAC;
tale manifestazione culturale ha un costo ingente;
il Comune di Faenza non ha grande disponibilità di risorse ed ha alcune situazioni di bilancio ancora da definire;
sul capitolo della cultura si è già scelto di investire diverse risorse come ad esempio sul teatro rinnovando la convenzione con Accademia perduta e finanziando il MEI;
nel prossimo bilancio sarà necessario fare tagli in tutti i settori;
Considerato che: sarebbe necessario spendere le risorse disponibili per garantire i servizi alla persona;non è pensabile accusare il Governo di fare tagli indiscriminati e che a causa dei tagli della manovra finanziaria questi impongono la riduzione delle spese per il sociale quando poi si spendono denari pubblici per una manifestazione che ad oggi è stata autoreferenziale.
Interroga Il Sindaco e la Giunta Per conoscere:
se è ormai deciso che si terrà anche nel 2011 il FAC;
Quanto è costato il FAC negli anni passati;
quanto costerà il FAC al Comune di Faenza o a società dallo stesso partecipate o a enti o fondazioni dal Comune finanziati;
chi ha sponsorizzato oltre al Comune il FAC gli anni scorsi;

chi lo sponsorizzerà quest'anno;
come avvengono le sponsorizzazioni;
se le sponsorizzazioni vengono destinate direttamente al FAC o chi le esegue le da o ritiene di darle al Comune di Faenza;
chi si occupa di reperire le sponsorizzazioni e se gli amministratori comunali hanno un ruolo attivo in questo ambito;
quando codesta amministrazione intenderà adeguarsi al dettato della manovra finanziaria che impone una drastica riduzione delle spese dedicate agli eventi, agli inviti alle spese di rappresentanza e se intende chiedere alle società partecipate e agli enti e fondazioni da questa finanziate al fine di adoperarsi al fine di ridurre anche in questo ambito possibili sprechi valorizzando al massimo la comunicazione via telematica.
Raffaella Ridolfi - PDL

PREMESSO CHE ci risulta che quest'anno si svolgerà la quarta edizione del Festival dell' Arte Contemporanea a Faenza, nelle giornate del 20/22 Maggio.
VISTO CHE:
1) durante gli incontri preliminari all'edizione dello scorso anno, l'Assessore Isola, promise che da quell'edizione la città sarebbe stata maggiormente coinvolta nelle gestione del Festival;
2) lo scorso anno vi furono oltre ottanta eventi collaterali organizzati dagli attori culturali faentini.
SI CHIEDE AL SINDACO ED ALL'ASSESSORE ALLA CULTURA:
1) se l'Assessore Isola ha mantenuto il proposito manifestato al momento del suo insediamento, di esaminare con attenzione i dati di spesa ed i numeri delle presenze, per una manifestazione come il FAC, su cui erano sorte, all'indomani dell'edizione 2010, forti polemiche in città e perché non ha, nel caso, effettuato gli incontri promessi;
2) se ed in quale maniera gli attori culturali faentini saranno coinvolti nell'organizzazione del Festival e con quali risorse;
3) se, ed in quale misura il costo della manifestazione per l'anno 2011 graverà sulle casse comunali;
4) in caso negativo, se la cifra stanziata dagli sponsor faccia comunque parte di una cifra complessiva che gli sponsor destinano alle iniziative promosse dall'Amministrazione e se pertanto almeno una parte dell'importante cifra destinata al FAC potesse essere dirottata su altre iniziative;
5) di rendere trasparenti alla cittadinanza i costi esatti della manifestazione, con dettaglio delle singole voci di spesa;
6) se non si ritenga opportuno abbinare alle iniziative attuali del FAC (che lo connotano più come una serie di conferenze, che come una manifestazione festivaliera e coinvolgente per la cittadinanza) una mostra mercato di arte contemporanea in grado di animare la kermesse e, perché no, permettere un rientro economico all'amministrazione;
7) se l'amministrazione non ritenga necessario, al fine di reperire maggiori risorse, di riorganizzare ed implementare l'ufficio che si occupa di monitorare i bandi europei, sia per l'ambito culturale che per tutti gli altri di interesse.
I Consiglieri Comunali Montanari Maurizio Barnabè Vincenzo. Lista Civica Fatti Sentire  

Anche PDL e "Fatti Sentire" si fanno interpreti del malcontento crescente in città e chiedono lumi. Queste interrogazioni verranno discusse nei prossimi Consigli Comunali ed in tale occasione Isola e/o Malpezzi (coloro che materialmente tengono in mano la cassa comunale, i "nostri" soldi) dovranno per forza dare quei chiarimenti su quelle che sono le loro intenzioni sui soldi al FAC. Non è improbabile che anche i restanti altri partiti presenti in consiglio (UDC, IdV, PD) facciano sapere nei prossimi giorni la propria posizione su questo sperpero.


La Lega Nord chiede spiegazioni sull'evento che i faentini taglierebbero volentieri
Monti all'attacco del FAC: "Per quali motivi si fa anche nel 2011?"

Il Festival di Arte Contemporanea (FAC) è di nuovo nel mirino della Lega Nord, come si può leggere nell'interpellanza che il Consigliere Monti ha depositato e qui sotto riportiamo integralmente. Nel frattempo il ns. sondaggio sul FAC evidenzia come 3 navigatori su 4 non vogliano più che le risorse pubbliche foraggino questa iniziativa e si sprecano i commenti.
MONTI LN
Visto che anche per il 2011 viene riproposto il FAC, sotto il patrocinio di numerosi enti e istituzioni locali, nazionali ed internazionali, ci rivengono in mente le parole del Sindaco Malpezzi in pre campagna elettorale. – dichiara il vice capogruppo della Lega Nord – L'allora futuro Sindaco dichiarava che i 400/450mila euro, spesi per la manifestazione, erano soldi che i faentini valutavano di scarsa utilità sociale. Tutto ciò non è stato sufficiente per fermare, a nostro avviso, questo spreco di denaro pubblico. Perciò ho deciso di rinnovare le mie richieste, che nella precedente interpellanza erano solo in parte soddisfatte, per chiedere quali motivazioni hanno portato l'Amministrazione ad investire risorse economiche in un progetto, che a detta di Malpezzi, di scarsa rilevanza. Inoltre vogliamo sapere i costi, i metodi ed i criteri di assegnazione della ditta organizzatrice. – conclude Monti – In fine per l'ennesima volta chiediamo quali servizi sono stati messi in atto dalla ditta Goodwill, fortuna aggiudicataria dell'incarico esterno per oltre 100 mila euro


Insieme per cambiare: "Ancora tutto da decidere, no a fughe in avanti"
Ed anche la lista del Sindaco 'Insieme per cambiare' interviene chiedendo di "ripensare" la manifestazione ed al tempo stesso lancia stilettate al vicesindaco.
Il Comunicato: "In questi giorni sta crescendo in città il dibattito sulla riproposizione nel 2011 del Festival dell'Arte Contemporanea, già presentato pubblicamente in sedi prestigiose senza però che ancora sia stato deciso quali saranno gli orientamenti della nostra Amministrazione Comunale a proposito del tipo di sostegno che verrà dato ad esso. Come “Insieme Per Cambiare” crediamo necessario dare un contributo utile alla riflessione su un tema di non secondaria importanza. Prima di una qualsiasi valutazione di merito, crediamo necessario non dimenticare la difficoltà, tutt'altro che virtuale e tutt'altro che terminata, del momento che stiamo vivendo, in cui persino le più elementari trincee del welfare (come l'assistenza alle disabilità gravi) rischiano di non poter più essere difese. In questo quadro, sacrifici si richiedono a tutti ed occorre procedere per priorità: è impensabile che eventi economicamente assai onerosi possano sfuggire a questa logica. Non è nemmeno necessario entrare nel merito della validità o meno del FAC in sè, questione, in generale, su cui è impossibile mettere tutti d'accordo, per capire che il quadro complessivo ne impone obbligatoriamente il ripensamento. “Ripensamento” non fa solo rima con “azzeramento”. Il sindaco aveva detto pubblicamente in campagna elettorale che il costo per il Festival dell'Arte Contemporanea a carico dell'Amministrazione Comunale era eccessivo e che era indispensabile rivedere la sua integrazione col tessuto culturale faentino. Questa è stata intesa da alcuni come una chiusura pregiudiziale o come disinteresse alle tematiche della “contemporaneità” o addirittura della cultura in generale. Ma è vero esattamente il contrario. Il tema qui è se per Faenza questo sia il progetto più giusto e adatto alla sua crescita culturale. Esso non è solo un evento che si aggiunge agli altri in una città che può permetterselo, nel qual caso la decisione sarebbe molto più semplice. Il FAC, inevitabilmente, comprime altre iniziative, perchè il posto per tutti, purtroppo, non c'è. La cautela di Giovanni Malpezzi aveva esattamente questo significato: prima di finanziarlo nuovamente ragioniamoci, che non vuol dire “il FAC non s'ha da fare”. Un tema così dirimente richiede, inoltre, la massima collegialità. Crediamo che la sintonia e il coordinamento all'interno delle forze politiche che sostengono Giovanni Malpezzi dovrebbe essere, su argomenti come questo, totale. Non sarebbe certamente auspicabile se il Festival dell'Arte Contemporanea si trasformasse da progetto culturale in una vetrina di visibilità per questo o quello, un trampolino da difendere a ogni costo che tutto giustifica, comprese le fughe in avanti, che il sindaco, ne siamo certi, lascia volentieri ad altri. Crediamo che il FAC debba essere maggiormente armonizzato con lo stile di politica culturale che una città come Faenza, con la sua storia e le sue risorse (sia materiali che immateriali) può e deve promuovere. Uno stile in cui alla necessaria sobrietà e ricerca di essenzialità imposta dalla contingenza, si deve unire l'altrettanto imprescindibile considerazione di quanto è già presente nel territorio, a cominciare dalle sue principali istituzioni, quali il Museo internazionale delle Ceramiche e il mondo della produzione culturale e artistica della città. Crediamo, come tanti faentini, che questo progetto in passato abbia sofferto di un eccesso di autoreferenzialità, risultando un evento di nicchia per addetti ai lavori. Auspichiamo che questa tendenza passata possa essere contemperata con una imprescindibile riflessione sulle ricadute del progetto sul territorio, integrandolo fortemente con le altre istituzioni culturali della nostra città. Insieme Per Cambiare"

Palesi le accuse allo"sponsor" del FAC, l'assessore Massimo Isola, reo di "fughe in avanti" con le dichiarazioni pubbliche qui sotto dettagliatamente riportate.
Adesso si aspetta solo la voce del partito di maggioranza, il PD. Vorrà a tutti costi supportare la corsa solitaria del suo assessore od invece seguirà la volontà della larghissima maggioranza di faentini che chiedono che le risorse destinate al FAC siano invece spese per servizi sociali, sicurezza degli istituti scolastici, assistenza, trasporti, ecc.?

Il FAC ha una 'quinta colonna' in Giunta
Semi-ufficiale, ancora soldi al Festival dell'Arte Contemporanea

Occorre riconoscere che il FAC ha trovato all'interno della Giunta faentina un proprio sfegatato supporter nell'Assessore alla Cultura Massimo Isola. Sabato nel corso di Arte Fiera a Bologna ha lanciato un messaggio inequivocabile: “Abbiamo compiuto la scelta coraggiosa di andare avanti su questo progetto, in una fase particolarmente difficile, lanciando un messaggio in controtendenza rispetto a una retorica della crisi che spesso porta il dibattito a un bivio tra sociale e cultura. Il nostro obiettivo è quello di fare rete, e di cogliere per Faenza l’opportunità straordinaria di inviare dei messaggi al mondo, partendo da una città che ha l’identità culturale nelle sue radici e nella sua storia, ma che deve accettare la sfida del contemporaneo. Per questo SIAMO contenti di aver scelto di proseguire sulla strada che abbiamo intrapreso insieme a goodwill per fare di Faenza una città d’arte in movimento, che investe sui giovani e sui nuovi linguaggi, traducendoli da avanguardia a cultura dominante della città”.
Questa è un'ultima tappa di un processo con cui si vuole far "digerire" alla città la prosecuzione del FAC: già il 13 gennaio lo stesso Assessore in un'intervista al Carlino faceva fuoco e fiamme perchè non si chiudesse il finanziamento pubblico ("farò di tutto perchè si continui a fare, anche con minori risorse"). E dal plurale utilizzato nell'ultimo intervento sembra certo che la sua personalissima battaglia abbia avuto successo presso l'Amministrazione Comunale.

A nostro parere e pur prescindendo da quelle che erano state le incontrovertibili parole spese in campagna elettorale dal Sindaco -ascoltale tu stesso dalle sue labbra, minuto 11'45" del video - questa è una scelta non coraggiosa bensi irragionevole, un capriccio inutile fatto in un periodo che dovrebbe consigliare ben altri interventi. Si annunciano continuamente tagli nel sociale, linee autobus che verranno soppresse, stipendi decurtati ai 'comunali', contributi tagliati a piene mani e l'unico contributo di cui era stato promesso il termine viene prorogato? Tra l'altro dati alla mano, il Comune di Faenza è quello in cui le spese che fanno capo all'assessorato retto da Isola sono le maggiori di tutta la Provincia, con valori più che doppi rispetto a realtà come Ravenna e Lugo, segno evidente che a Faenza si spende già tantissimo, forse troppo, in un settore in cui se ci sono problemi è evidentemente perchè si spende male, non perchè si spenda poco.

Numeri gonfiati e costi: ancora sul Festival dell'Arte Contemporanea

Dobbiamo tornare sul Festival dell’Arte Contemporanea i cui responsabili ci hanno inviato una “piccata” missiva che qui sotto riportiamo integralmente con pari spazio e grandezza.

“Spett.le redazione di Faenzanet
Vi scriviamo in riferimento all'articolo riguardante il festival dell'arte Contemporanea pubblicato sul vostro sito il 25 maggio (lo trovate qui di seguito, ndr), con preghiera di pubblicazione della presente, a rettifica delle false informazioni da voi riportate. Leggiamo sul vostro sito che il festival ‘si è rivelato decisamente un flop’ e vorremmo sapere su quali basi si fonda questa affermazione, dal momento che, da quanto scrivete, non ci sembra che conosciate in pieno gli obiettivi del progetto, né ci risulta che abbiate mai preso contatto con la direzione del festival per approfondirli. Ci saremmo aspettati da un ‘organo di informazione’ che si definisce ‘della città’ un maggiore livello di approfondimento, oltre che una maggiore professionalità nella pubblicazioni di dati. Ci domandiamo quali siano le vostre fonti, che mai in ogni caso avete verificato con il nostro ufficio stampa, come hanno fatto le centinaia di testate, sia locali che nazionali, che hanno seguito il festival. Segnaliamo invece l¹utilizzo strumentale dell¹immagine di un momento di un singolo incontro, svoltosi in contemporanea ad altri 3, all'interno di un programma di 50 appuntamenti che hanno ottenuto grande affluenza ­ come può testimoniare chiunque abbia partecipato e come avreste potuto verificare se davvero interessati a comprendere la riuscita dell'iniziativa ­ a cui si aggiungono oltre 80 eventi collaterali che hanno richiamato cittadini e visitatori esterni che hanno affollato spazi, botteghe, studi della città, oltre a testimoniare il forte coinvolgimento del territorio. Vi invitiamo infine a precisare che il dato dei 25.000 visitatori, da voi estratto dallo spot del festival e messo a confronto con i risultati di questa edizione, si riferisce alla somma del pubblico delle prime due edizioni. Fatte queste dovute precisazioni, vi domandiamo se ci si possa davvero limitare a considerare i numeri del pubblico come unico indicatore dei risultati di un progetto culturale. Se l’obiettivo fosse semplicemente l’audience, basterebbe infatti ospitare qualsiasi noto personaggio televisivo. Il festival dell’arte Contemporanea si inserisce in un percorso di sviluppo del territorio a base culturale stimolato dagli operatori culturali ed economici della città e avviato dalla Amministrazione Comunale. La vostra lettura, molto limitata, non solo non entra minimamente nei contenuti del progetto, ma non considera nemmeno il ritorno inestimabile per la città, in termini di visibilità, reputazione, attivazione di relazioni a livello nazionale e internazionale, opportunità di scambio e di crescita offerte al territorio. Se proprio volessimo parlare di numeri, bisognerebbe allora considerare che il festival nel corso di tre edizioni ha portato a Faenza 350 grandi protagonisti dell¹arte internazionale, che, solo nelle prime due edizioni, ha ottenuto una rassegna stampa con un valore economico calcolato in 9 milioni di euro, ha una presenza sul web con oltre 4.000 contatti sui social network, quasi 1 milione di pagine su google, oltre 45.000 visite al sito per questa edizione, è sostenuto da una community di 500 ragazzi volontari, di cui il 50% della regione e i restanti italiani e esteri che aderiscono al progetto Cyou. Tutto questo a fronte di un investimento pubblico che è, per l'edizione conclusa, pari a 100.000 euro IVA compresa, mentre i restanti costi del progetto sono coperti tramite professionalità, partnership private e tecniche, che apportano valore a una manifestazione di cui beneficia tutto il territorio. Riteniamo quindi le vostre comunicazioni lesive della identità del festival e della sua reputazione a livello locale, nazionale e internazionale, offensive nei confronti di tutte le persone che lavorano e contribuiscono a questo progetto - dalla direzione scientifica, all¹organizzazione, ai volontari, a tutti quei soggetti faentini che hanno partecipato con energie e passione a questo evento ­ e dannose nei confronti di questo patrimonio della città e delle opportunità che rappresenta per il futuro di Faenza e del posizionamento del nostro Paese negli scenari globali della contemporaneità. Chiedendovi la pubblicazione della presente, e di non proseguire in futuro nella divulgazione di notizie false e diffamatorie sul festival, rispetto alle quali ci troveremmo costretti a tutelarci per vie legali, teniamo a esprimervi tutta la nostra disponibilità a fornirvi ogni informazione e approfondimento in merito al progetto.
Con i migliori saluti Festival Arte Contemporanea “

Alcuni passi non fanno secondo noi che confermare un’abitudine dei responsabili del festival che abbiamo già sottolineato ossia quella di “gonfiare” i dati in maniera abnorme. Una verifica facilissima la potete fare direttamente dal vostro PC: leggiamo “il FAC ha una presenza sul web di quasi 1 milione di pagine su Google”. Provate voi ad aprire Google ed a inserire tra virgolette la frase “festival arte contemporanea”, vi risulterà una frazione del milione sbandierato (noi abbiamo provato qualche giorno fa ed abbiamo raccolto 44.500 risultati e meno della metà se correliamo anche la parola "Faenza"). Leggiamo anche che "il FAC ha ottenuto una rassegna stampa con un valore economico calcolato in 9 milioni di euro" cifra che secondo noi non ha la minima attinenza con la realtà: per dare un termine di paragone valutate come ad esempio l'intera campagna della "Crodino, l'analcolico biondo che fa impazzire il mondo" noto in tutta Italia con il suo Gorilla, ha avuto un costo complessivo di 6,5 milioni di euro. Il FAC ha avuto superiore copertura mediatica? Ognuno perfezioni le proprie valutazioni, soprattutto sull'effettività delle 20.000 presenze dichiarate all'evento di Faenza.
Vale la pena anche segnalare come mai una critica sia stata elevata da parte nostra al valore culturale della manifestazione, ma abbiamo sempre puntato l'indice sulla scarsa affluenza di pubblico di una kermesse che è finanziata da fondi pubblici e da sponsor cui la municipalità ha fatto da punto di contatto. Se si legge con più cura il testo del contestato articolo non si dice affatto che il festival sia stato in se un fiasco, ma che vi è stato "un flop di pubblico": esistono interpellanze, dichiarazioni di terzi ed il parere di tantissimi faentini che unanimemente hanno rilevato la bassa partecipazione all'evento. Quanto al costo viene dichiarato un onere a carico delle casse manfrede di 100.000 euro, senza comunque già conteggiare il valore di spazi, maestranze, addetti ed impianti forniti: dobbiamo in tal senso evidenziare il gap che esiste con i valori invece dichiarati dal Sindaco Malpezzi il quale (qui in video, minuto 11'45") ha dichiarato "i soldi spesi per il F.A.C., stiamo parlando di 400-450 mila euro, sono soldi che tutti i cittadini valutano a scarsa utilità sociale per i faentini".
Altra informazione che avremmo dato in modo distorto: "Vi invitiamo infine a precisare che il dato dei 25.000 visitatori, da voi estratto dallo spot del festival e messo a confronto con i risultati di questa edizione, si riferisce alla somma del pubblico delle prime due edizioni"; evidentemente anche qui non si è ben letto il testo dell'articolo che riportava "Prendendo per buone le dichiarazioni degli organizzatori riguardo le stagioni precedenti ( 25.000 visitatori )"
Abbiamo anche rivolto all'ufficio stampa del FAC 10 precise domande, ma la maggior parte delle risposte sono state decisamente evasive.

Concludendo è bene ricordare anche ai responsabili del FAC che in Italia è ancora libero il diritto di critica, a maggior ragione quando ci sono in gioco i soldi dei cittadini. Permane quindi il nostro auspicio che la nuova Amministrazione Comunale non rinnovi la convenzione con il FAC tagliando totalmente i fondi pubblici. Troncare i finanziamenti manfredi non vuol dire proibire il FAC: liberissimi gli organizzatori di realizzare comunque l'edizione 2011 ma attingendo a risorse proprie senza gravare ulteriormente sulle disastrate casse municipali.

Totalmente mancato il grande pubblico al Festival dell'Arte Contemporanea

Si è rivelato decisamente un flop di pubblico l'edizione 2010 del FAC. Nonostante il fiume di denaro pubblico investito sull'iniziativa è stato praticamente irrilevante il ritorno economico per la città. Pochissimi infatti gli spettatori/turisti che sono venuti in città appositamente per il Festival con i ristoranti che non solo non hanno incrementato le presenze ma, complici le giornate di sole che hanno portato tanti clienti manfredi finalmente al mare, sono stati addirittura inferiori al solito i pasti consumati. Anche il via vai per la città era composto quasi esclusivamente da faentini.
Prendendo per buone le dichiarazioni degli organizzatori riguardo le stagioni precedenti ("25.000 visitatori"), nel 2010 non hanno superato le 1000 unità, addetti ai lavori compresi -relatori, volontari,ecc.- con un clamoroso balzo all'indietro.
E probabilmente proprio un volontario burlone ha apposto il curioso cartello ripreso a lato con la C magenta protagonista.
A questo punto appare normale e scontato il 'taglio' dell'iniziativa dal bilancio municipale, la cui convenzione scade proprio quest'anno.
Sempre in tema di cultura e fondi, è prevista per mercoledì l'iniziativa di protesta della scuola Strocchi del cui importante e meritorio corso di musica è stata annunciata la chiusura dal 2010/11 da parte del Provveditorato agli Studi di Ravenna. Inferociti genitori e studenti.
Certamente il contrasto è clamoroso: mentre la (precedente) Amministrazione ha allegramente destinato 500.000 euro ad un festival di 3 giorni faentino, per mancanza di fondi deve chiudere invece un corso che probabilmente dava molto di più alla "cultura" della città....

Ed il Sindaco preannuncia la chiusura del rubinetto (come da promesse)

Nella "Voce" di domenica un ampio articolo ha affrontato nuovamente il problema FAC. Si riporta ad esempio il contributo di 100.000 euro che il Comune di Faenza -precedente gestione- ha dato ad una società di Bologna per organizzarlo, oltre alle interrogazioni che dall'opposizione si alzano all'unisono con molta parte della città. Il caso ha voluto che nella stessa giornata l'ufficio stampa del Comune raccontasse del bando pubblico per la vendita dell'ex scuola di Cosina: base d'asta (sempre che si ottengano dato che 2 aste precedenti sono andate deserte) 145.000 euro.
In pratica avviene quindi che il Comune è costretto da una parte a vendere i propri 'gioielli di famiglia', nello specifico un'antica scuola/asilo, per nemmeno coprire un'annualità di fantomatici Festival d'Arte.....
Ed oltre al costo del Comune di 400.000/450.000 euro non va dimenticato che altre spese gravano sulle tasche dei contribuenti faentini per il medesimo evento. In questi giorni dovrebbe avere preso servizio un dipendente assunto dal Comune appositamente per coadiuvare nell'organizzazione del FAC. Insomma quasi un pozzo senza fondo.


100.000 euro al Festival dell'Arte Contemporanea invece che per usi sociali

Si scopre ora che in febbraio mentre migliaia di faentini erano in difficoltà economiche, la Giunta Casadio un mese prima di abbandonare le poltrone, ha liquidato 100.000 euro di consulenze per il Festival dell'Arte Contemporanea (di cui fra un mese ci dovrebbe essere l'ultima edizione a "spese" della città).

Davvero uno spreco a favore della contestatissima manifestazione planata su Faenza non si sa da dove. L'attuale Sindaco punto' il dito contro il FAC, il suo sperpero di denaro pubblico e la sua fondamentale inutilità per i faentini con forti spese (a carico del cittadino) e scarsissima resa senza sostanzialmente coinvolgere la città ed il suo tessuto economico. Grande enfasi mediatica, ma poche presenze nemmeno paragonabili ad altri eventi di prestigio (Argillà, Mei, Palio, Enologica, Nott de Biso' ecc. )

E ieri ha destato preoccupazione in un'ìntervista su La Voce, il pensiero dell'Assessore alla Cultura (il casolano Massimo Isola), che invece che annunciare il de prufundis per questo costoso carrozzone ha parlato di un "Festival all'anno della svolta".
Tutta Faenza chiede che quanto promesso in campagna elettorale sia mantenuto e che dopo quest'anno, momento in cui scade la convenzione triennale per l'organizzazione di questa iniziativa, non più un singolo euro sia devoluto per il FAC evento che gli organizzatori potranno benissimo replicare ma non certamente con risorse pubbliche manfrede.